Campane fastidiose?
E' inutile che ci giriamo attorno: il suono delle campane non è insopportabile tanto per l’irruenza sonora, quanto per il
messaggio di è latore. Le campane davvero sono viste quale “l’artiglieria del
clero” -come diceva il buon Giovannino Guareschi- e i nemici della Chiesa le
vivono come una violenza subita, un sottostare a qualcuno, un ascoltare qualcosa
di grandioso ed esaltante provenire da una realtà che invece si vorrebbe
sminuita ed umiliata. Si pensi ai gruppi anticlericali che cercano di fornire
elementi e modulistica per sporgere denuncia, o a tanti episodi “reazionari”… È largamente condivisa la tesi per cui se si ha la fobia per un “rumore” questo viene amplificato ancora di più nella propria mente.
Una eventuale disposizione che valuti l’oggettivo inquinamento acustico delle campane dovrebbe essere sgombra da questo genere di partigianerie. Cosa significa che in città non si tollera il suono delle campane quando nei lounge cafè si spara musica martellante fino alle due del mattino, e per le strade rombano le moto e spiegano le sirene giorno e notte? In caso di contenzioso si deve pretendere che i rilievi per misurare la potenza sonora dei rintocchi non vada riscontrata dalle piazze o dai sagrati, ma dall’interno delle case di chi sporge denuncia (a finestre chiuse), e capire se davvero, in pieno inverno, nel suonare per la novena di Natale o dell’Immacolata, si compia cosa veramente molesta e compromettente.
In ogni caso, il concordato tra Stato e Chiesa tutela e sancisce il suono delle campane: qualora pervenisse citazione in giudizio, ammende o denuncie, la prima cosa da fare è non pagare nulla e non muovere nulla, ma affidarsi ad un avvocato competente, possibilmente amico, a difesa e tutela. Informare subito la curia, anche qui, diffidando delle scelte affrettate di cambiamenti o peggio ancora soppressioni al programma campanario giornaliero o settimanale. Qualora si sia organizzata una raccolta di firme contro il suono delle campane, immediatamente organizzarne una a favore e sensibilizzare.
L'auspicio è che amministrazioni comunali e
regionali, deliberino in favore di una sorta di “paesaggio sonoro”.
Questo termine, che prende il nome da una bella iniziativa organizzata intorno
alla metà degli anni ’90 in Emilia, vuole sottolineare come un determinato
territorio, un paese, una piazza… come sono caratterizzati dalla presenza di
elementi architettonici, di arredo, ecc. lo sono anche per i suoni che li
abitano: anche il suono delle campane, come ogni componente
che caratterizza il paesaggio, dovrebbe essere monitorato, conservato e
tutelato “dove è e come è”, creando una legge apposita che veramente ben
risponda al leggendario detto italiano “paese che vai usanza che trovi”!